CENNI STORICI di CAMPORGIANO

CAMPORGIANOCampo e neve

Camporgiano, un tempo Camporeggiano, dal latino Campus Regiano, è uno tra i più antichi e suggestivi comuni dell’Alta Garfagnana.
Le prime testimonianze della sua esistenza si trovano in un documento del 1272, ma sembra che le sue origini siano romane.
Conteso fin dall’alto medioevo dai signori locali che parteggiavano ora per l’Impero ora per il Papato, la sua storia è caratterizzata dal passaggio da una dominazione all’altra: Lucca, Pisa, Firenze e Modena le città che si contesero queste terre.
Dopo la tregua della signoria di Castruccio Castracani, il territorio fu di nuovo motivo di guerra e di scontri: passò ai marchesi Spinetta di Fivizzano, poi nel 1341 fu acquistato dai Fiorentini. Pochi anni dopo tornò territorio lucchese e quindi fiorentino e nel 1446 passò agli Estensi, ai quali rimase fedele fino all’unità d’Italia, a parte la breve parentesi del principato di Elisa Baiocchi, sorella di Napoleone.
Il suggestivo paese di Camporgiano sorge ai piedi di una piattaforma sulla quale si elevano i resti di un antico castello medievale edificato dagli Estensi nel 1400: munito di un possente torrione, fu costruito in un punto naturalmente fortificato, sopra una rupe a picco sul Serchio.
La chiesa dedicata a San Jacopo, con magnifici altari barocchi, il crocifisso ligneo intagliato e dipinto, risalente al ‘500, il dipinto su legno della Madonne delle Grazie, sono tra le meraviglie da non perdere.
Nell’estate, da più di vent’anni, il paese si tinge dei colori di tutto il mondo grazie al “Festival Internazionale del Folclore”, organizzato dal Gruppo Folclorico “La Muffrina”,  alla “Rassegna delle Bande Musicali ” organizzata dalla nostra società Filarmonica “P. Mascagni”e da  “Spettacolando”  organizzato dal Laboratorio Teatrale Il Contafole.

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Ti fanno da corona le Apuane e gli Appennin, il primo sol rimbalza dai balconi sui giardin, splende sul nel cielo un magico pennello e i suoi color si forman mille fiori che fantastica vision…Camporgiano, Camporgiano quanti sogni gli emigranti da lontano, sempre lindo ed accogliente chi ci viene non ti può dimenticar. Camporgiano, Camporgiano quante schiere di fanciulle che per mano all'imbrunir van cantando per le strade, van cercando un po' d'amor sorridi tu a questa gaia gioventù!