-CONTATTI – CONTACTS

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3 pensieri su “-CONTATTI – CONTACTS”

  1. Caro Manny ,

    bellissime parole, profonde, commoventi , io come “moderatore ” (così mi chiami ) sono profondamente toccato, ho appena avuto la possibilità di pubblicare la tua lettera sul nostro sito , mi scuso del ritardo nel risponderti, in oltre la renderò nota anche su FB.

    Un Abbraccio caro Manny
    Ciao
    Il Moderatore

  2. Certo che ce ne mette il “moderatore” per fare il suo lavoro! Pazienza, tanto erano considerazioni personali in ricordo di un vecchio amico. Il ricordo resta.

  3. E dunque vai, vecchio Jamp, stavolta tocca a te.

    Ultimo miglio, ultima marcia, ultima parata. Non con lo scatto esplosivo della persona più flemmatica che abbia mai conosciuto, quello con il quale mi facevi mangiare la polvere durante i nostri allenamenti sui cento metri. Non con le piroette cadenzate con le quali iniziavi noi giovincelli alle arcane danze della Muffrina. Non con il passo impettito con il quale guidavi la tua banda per le vie di paesi e città. Non con la languida andatura delle tue passeggiate, discutendo del più e del meno, la pipa sbuffante e la battuta pronta. Stavolta il passo lo faranno altri. Stavolta il protagonista è costretto a recitare un copione non suo.

    Ti vai a riunire a tanti amici della gioventù, spariti anch’essi presto, troppo presto. Il Maurizio, il Costanzo, il Danilo, il Giovanni, il Damiano, il Franco, l’Emilio. E forse altri che in questo momento di poca lucidità mi sfuggono. Ci vado sempre meno spesso, al cimitero. Da giovane mi sembrava di impararci la storia del paese, come se leggessi dei libri, biografie di persone non conosciute. Biografie incise sulla pietra. Mi appariva asettico, lontano, impalpabile. Ma ormai i volti su quelle lapidi mi toccano sempre più da vicino. È duro seppellire il proprio passato.

    L’ultimo miglio, il punto di arrivo. E poi? Resta qualcosa? I ricordi, certo, quelli seminati per strada, raccolti da familiari, colleghi e amici. Gli aneddoti, le storielle, le battute, le beghe, i sogni e le realizzazioni. Il vasto, sconnesso, impreciso, vivido immaginario collettivo, passato di generazione in generazione. Il protoplasma di perpetua per divisione cellulare, il ricordo per cortocircuiti neurali. Chimica. Tutto qui.

    Ma non sempre uguale. Non per tutti. Si lasciano molte tracce evanescenti, altre appena percettibili, altre ancora nette e distinte. Ci si differenzia così. Saremo in tanti ad andarcene lasciando appena un’esile bava di lumaca ma non il mio vecchio Jamp. La tua è una pista dura, scolpita a fondo. In questo, di certo non hai fallito.

    Percorri dunque sereno l’ultimo miglio. Al resto ci penseremo noi, quando ti penseremo. E credo che succederà spesso. Forse più spesso di quel che vorrei. Perché fa male.

    Io domani non ci sarò. Sarò sempre qui, “a fare il cretino”, come dicevi tu, nella perfida Albione, a bermi una pinta alla tua diletta memoria, e che dio stramaledica gli inglesi. Ma se hai la possibilità di dare uno sguardo attorno, tanto per sincerarti di chi c’è, una sagoma nasuta e occhialuta (ormai non più rossa ma pelata) ce la vedi. Eccome se ce la vedi. Anche se purtroppo farà male. A me.

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Ti fanno da corona le Apuane e gli Appennin, il primo sol rimbalza dai balconi sui giardin, splende sul nel cielo un magico pennello e i suoi color si forman mille fiori che fantastica vision…Camporgiano, Camporgiano quanti sogni gli emigranti da lontano, sempre lindo ed accogliente chi ci viene non ti può dimenticar. Camporgiano, Camporgiano quante schiere di fanciulle che per mano all'imbrunir van cantando per le strade, van cercando un po' d'amor sorridi tu a questa gaia gioventù!